Incontra Jozua
Le Nouveau Chef presenta una serie di interviste divertenti e informali, con protagonisti individui appassionati che ci ispirano davvero. Gli ospiti rispondono spontaneamente a domande che spaziano dalla cultura gastronomica alle ambizioni d’infanzia, dalle abitudini a colazione fino a molto altro.
Jozua Jaring è chef e proprietario del ristorante Ratatouille Food & Wine a Haarlem, che da molti anni vanta con orgoglio una stella Michelin. Con un’attenzione particolare agli ingredienti di stagione e una solida base nella cucina francese classica, ha affinato il suo stile culinario trasformandolo in un’esperienza unica. Il suo piatto simbolo, la Ratatouille, è un grande classico del menù da oltre 11 anni. Oltre a essere uno chef, Jozua è un imprenditore ambizioso che lavora per ottenere la seconda stella Michelin, continuando a ispirare la sua brigata.
Ti piacciono le sorprese o preferisci seguire un piano?
Sono sicuramente una persona che ama avere un buon piano. Tutto deve essere ben pensato: le ricette vengono testate, le preparazioni eseguite con precisione e lavoriamo sempre con la massima concentrazione. Questo ci permette di servire piatti perfetti, offrendo agli ospiti l’esperienza che meritano.
Qual è il momento migliore della tua routine quotidiana?
Aspetto sempre con piacere l’inizio della giornata al ristorante. Quando arrivano i primi membri del team, li accolgo con un energico “Buongiorno, chef”. Poi inizia la routine: ricevere i fornitori, controllare tutti i prodotti e preparare la cucina. Quell’energia e quella concentrazione sono ciò che amo. La squadra è pronta, affiatata, e insieme iniziamo una nuova giornata con l’obiettivo di sorprendere e deliziare i nostri ospiti.
Qual è la tua stagione preferita e perché?
La primavera è la mia stagione preferita. È il momento in cui tutto rinasce: i fiori sbocciano, gli agnelli giocano nei campi e la natura ritrova nuova energia. Questo mi ispira enormemente, sia personalmente che in cucina. Cucino sempre con prodotti stagionali, e la primavera offre ingredienti fantastici: asparagi, verdure giovani ed erbe fresche mi rendono davvero felice. Per me la primavera rappresenta rinnovamento e creatività.
Come resti motivato ogni giorno?
La mia motivazione nasce dal cuore del nostro lavoro: gli ingredienti freschi. Trovo incredibile vedere come qualcosa di semplice possa trasformarsi in un piatto che emoziona le persone. Ma va oltre questo. Motivare e ispirare la mia brigata è una parte fondamentale della mia spinta. Come chef e imprenditore, guidare l’intero processo, dalla cucina alla sala, è qualcosa che mi dà enorme soddisfazione.
Qual è la cosa più strana che tu abbia mai collezionato?
Colleziono da quando ero bambino. Ho iniziato con le figurine, come tanti, ma la mia vera passione sono diventati gli oggetti legati alla Michelin: statuette, libretti e altri articoli vintage. Da bambino li raccoglievo perché erano unici; oggi, dopo aver ottenuto una stella Michelin, hanno un significato ancora più grande. Sono come un pezzo della mia storia e un’ispirazione per il futuro.
Qual è il tuo guilty pleasure a tarda notte?
Ci sono momenti in cui mi godo semplicemente le piccole cose della vita. Nel silenzio della notte, a volte mi concedo un sacchetto di patatine e un bicchiere di vino. Può sembrare un guilty pleasure, ma per me è solo un momento di relax.
Qual è il tuo talento più grande?
Il mio talento più grande è l’organizzazione. Ora gestisco due attività e mi assicuro che tutto funzioni senza intoppi. Ma la parte più gratificante del mio lavoro è motivare il mio team. Voglio che chi lavora con me non solo si diverta, ma impari anche qualcosa di prezioso. Quando qualcuno prosegue altrove dopo aver lavorato con me, spero che porti con sé competenze che arricchiranno tutta la sua carriera.
Qual è la prima cosa che metti in valigia per un viaggio?
Il costume da bagno, ovviamente! Nel tempo libero amo nuotare con i miei figli. Rilassarsi insieme in piscina, ridere e godersi il momento – e poi concludere con un buon pasto. Questo, per me, è pura felicità.
Qual è il tuo piatto simbolo come chef?
Un piatto a cui tengo molto è la mia Ratatouille, il piatto simbolo del ristorante. Porta il nome del locale, ma è molto di più. È una creazione che abbiamo reinventato e perfezionato nel tempo. È in menù da 11 anni e gli ospiti continuano a tornare per gustarla. È vegetariana, ma non ti manca nulla – né carne, né pesce – solo sapori puri. È questo che la rende speciale.
In quale paese andresti solo per il cibo?
Per quanto riguarda il cibo, l’Italia è la mia destinazione preferita. La semplicità e la purezza della cucina italiana mi affascinano. Un piatto con tre o quattro ingredienti può essere perfettamente equilibrato. Dimostra che meno è spesso meglio. Oltre all’Italia, mi ispirano molto anche le cucine scandinava, francese e asiatica. Ognuna offre qualcosa di unico, e porto queste influenze con me quando creo nuovi piatti.
Quale traguardo vuoi ancora raggiungere?
La mia ambizione più grande è ottenere una seconda stella Michelin. Non si tratta solo della stella in sé, ma della sfida di crescere continuamente. Insieme alla mia squadra lavoriamo duramente per questo obiettivo, e il percorso stesso mi dà enorme soddisfazione.
Se potessi rivivere un momento, quale sarebbe?
Se potessi rivivere un momento della mia vita, sarebbe la nascita dei miei figli. Rimane la cosa più bella di tutte. Mi ricorda ciò che conta davvero nella vita.
Dove trovi la maggiore serenità?
Trovo pace a casa. Mi godo le piccole cose, come accompagnare i miei figli a scuola, leggere un buon libro o sorseggiare un bicchiere di vino. Sono queste cose semplici che mi rendono felice e mi ricaricano.
Da dove trai ispirazione?
Trovo ispirazione ovunque. Amo osservare come lavorano altri chef, soprattutto all’estero. La cucina scandinava, l’alta cucina francese e anche i sapori asiatici continuano a stimolarmi. Ma alla fine rimango fedele al mio stile: radici classiche con influenze da tutto il mondo.