Incontra Nicolas
Le Nouveau Chef presenta una serie di interviste leggere e divertenti con persone appassionate che ci ispirano davvero. Gli ospiti rispondono in modo spontaneo e senza preparazione a domande sulla cultura gastronomica, i sogni d’infanzia, le abitudini a colazione e molto altro.
Lo chef Nicolas Aquaa del Jollof Club ci porta in un viaggio dalle sue radici in Frisia fino al suo patrimonio in Ghana e Nigeria. Conosciuto per l’uso innovativo degli ingredienti olandesi, Nicolas unisce culture, sapori e tecniche per creare qualcosa di veramente unico.
Nuovo o vintage?
Domanda difficile! Direi una combinazione di entrambi. Amo indossare abiti vintage per la loro unicità, ma a volte hai anche bisogno di qualcosa di nuovo e fresco nel tuo guardaroba.
Dove sei cresciuto?
Sono cresciuto in Frisia, una piccola provincia nel nord dei Paesi Bassi. Ha una lingua e una cultura proprie, che la rendono un posto speciale da chiamare casa.
Chi è la persona più interessante che tu abbia mai incontrato?
Domanda complicata! Vorrei dire mia madre perché è sempre stata una fonte di saggezza, ma se devo scegliere qualcuno al di fuori della mia famiglia, direi Jamie van Heyen. È incredibilmente creativo e pensa fuori dagli schemi, cosa che trovo molto stimolante. Un’altra persona che mi ha colpito è Kees van Oenen, giornalista del quotidiano olandese Parool. Entrambi hanno avuto una grande influenza sul mio modo di pensare.
Qual è la migliore mostra che tu abbia mai visitato?
Senza dubbio Motherhood di Derek, un artista ghanese. La mostra si è tenuta al Museo OSCAM nel sud-est di Amsterdam. È stata un’esposizione straordinaria di colori vivaci, arte nera e della bellezza della vita dell’Africa occidentale. Mi ha lasciato un’impressione duratura.
Qual è il piatto più sorprendente con cui hai lavorato?
Sicuramente i testicoli di toro! Li abbiamo cucinati e fritti, poi serviti a un festival di street food. Era piuttosto insolito, ma sorprendentemente simile alle animelle, il che lo ha reso più accessibile al pubblico.
Un oggetto di cui non puoi fare a meno?
Il mio Apple Watch. Una volta che ti abitui ad averlo, è difficile farne a meno. Recentemente l’ho dimenticato per un giorno e continuavo a guardare il polso per abitudine.
Hai mai assistito a eventi storici?
Sì! Considero la creazione di un movimento culinario dell’Africa occidentale nei Paesi Bassi un mio traguardo storico personale. Introdurre piatti come il riso Jollof ad alto livello gastronomico e portare le influenze dell’Africa occidentale nell’alta cucina è stato rivoluzionario.
Cosa stai guardando al momento?
Sto guardando Tropenjaren, una serie leggera su NPO. Non è qualcosa che normalmente si assocerebbe a me, ma mi piace la sua atmosfera rilassata e umoristica.
Qual è la cosa più divertente che ti è successa di recente?
Proprio venerdì scorso stavo gestendo un grande evento a circa 200 chilometri da casa. Mentre mi godevo il caffè del mattino ad Amsterdam, ho notato un camion della ditta di noleggio che consegnava tavoli e sedie a casa mia invece che alla location dell’evento. Avevo per errore indicato l’indirizzo di fatturazione invece dell’indirizzo di consegna! Una miscela perfetta di commedia e panico.
Qual è la tua destinazione da sogno per una vacanza?
La Nigeria, senza dubbio. Non ci andavo da 17 anni, ma l’anno scorso sono tornato e mi sono innamorato di nuovo del Paese. Non vedo l’ora di tornarci.
Cosa ti motiva ogni giorno?
Costruire qualcosa di unico con il mio lavoro culinario, soprattutto attraverso il Jollof Club, mi motiva. Il mio migliore amico Moritz e io condividiamo la visione di aprire un ristorante e guidare un nuovo movimento gastronomico ad Amsterdam. Questa motivazione reciproca ci mantiene entrambi ispirati.
Qual è il miglior consiglio che tu abbia mai ricevuto?
Il miglior consiglio che ho ricevuto è di fare ciò che ami davvero. Per me significa cucinare piatti come il riso Jollof partendo da zero, anche se richiede molto tempo. Se segui la tua passione con dedizione, il successo arriverà naturalmente.
Hai qualche abitudine che vorresti perdere?
Assolutamente sì: mangiare troppi dolci! Ho un debole per i prodotti da forno e, anche se sono deliziosi, so che dovrei ridurne il consumo.
Qual è il rischio più grande che tu abbia mai corso?
Prendere la patente per la moto mi è sembrato un grande rischio. Lo desideravo da molto tempo e, anche se era una sfida, sono felice di averlo fatto.
Hai qualche progetto importante in arrivo?
Sì, diversi! A dicembre cucinerò per la prima volta in Ghana, partecipando all’apertura di una scuola di cucina ad Accra. Inoltre, sto pianificando di iniziare a scrivere un libro nel 2025, intitolato Jollof Journeys, in cui condividerò le mie esperienze e storie culinarie.
Chi o cosa ti ispira?
Mia madre è sempre stata una grande fonte di ispirazione. Oltre a lei, trovo stimolo nei creativi di altri settori, come la moda e la fotografia. Ad esempio, una fotografa di nome Coco mi ha insegnato a guardare il mondo in modo diverso, e vedo molti parallelismi tra le tendenze gastronomiche e quelle della moda.